Resoconto del tavolo tecnico sulla ricostruzione privata del 21 novembre 2024

Il 21 novembre presso la Casa della Montagna si è svolto il tavolo tecnico sulla ricostruzione privata chiesto dal Comitato Civico 3e36 per rappresentare agli Uffici Tecnici del Comune le criticità che tecnici e progettisti incontrano nella presentazione dei loro progetti.

Erano presenti, oltre alla presidente Sonia Santarelli, il sindaco di Amatrice Giorgio Cortelles, la
Capo Settore dell’Ufficio Tecnico Ricostruzione Privata post Sisma Tiziana Del Roio, il delegato dell’Ordine Ingegneri di Rieti Federico Focaroli e numerosi tecnici e professionisti interessati ai lavori di ricostruzione nel Comune di Amatrice.

Ecco un resoconto di quanto emerso durante l’incontro.

ABBREVIARE I TEMPI DI ISTRUTTORIA DELLE PRATICHE DI RICOSTRUZIONE 

Il Sindaco Cortellesi e le passate Amministrazioni Comunali di Amatrice da tempo lamentano il continuo ricambio degli istruttori delle pratiche sisma che, assunti con concorsi e poi con fatica formati dal Comune, si trasferiscono altrove lasciando ad altri pratiche che spesso ricominciano l’istruttoria con notevoli perdite di tempo

Una soluzione, per eliminare questo avvicendamento del personale, sarebbe a detta del Sindaco quella di aumentare lo stipendio degli istruttori tecnici del Comune, soluzione però di difficile attuazione dal punto di vista contrattuale.

Per risolvere poi la lamentata carenza di personale degli Uffici Comunali, e accelerare i tempi di istruttoria, viene suggerito che il Comune affidi le pre-istruttorie a studi tecnici esterni, mentre il Capo Settore dell’Ufficio Tecnico continuerà a rilasciare il suo parere finale dopo avere controllato tutte le pratiche, come ora avviene con le pratiche degli istruttori interni.

Il Sindaco si sta attivando per l’affidamento esterno delle pre-istruttorie ma è necessario risolvere due problemi: quello del reperimento dei fondi necessari attualmente non disponibili da parte del Comune (è stato suggerito al Sub Commissario l’utilizzo del 2% ma non si è ancora avuta risposta), e quello della privacy, le pratiche dell’Amministrazione pubblica non potrebbero essere date all’esterno.

Il Capo Settore Arch. Del Roio, per accelerare i tempi di lavorazione delle pratiche, pone l’attenzione dei tecnici sull’obiettivo di presentare pratiche con uno standard condiviso tra tecnici e uffici comunali al fine di ottenere quelli che lei chiama “disegni che parlano”. L’istruttore tecnico del Comune non dovrebbe mai trovarsi nella condizione di “dovere interpretare” quello che voleva dire il progettista e in particolare nel caso di aggregati edilizi; per accelerare l’istruttoria andrebbero presentati:

riepilogo per ogni unità immobiliare: proprietari, titoli autorizzativi, se ante 42 o 67, documentazione fotografica e catastale, etc;

tavole di sovrapposizioni ante e post: talvolta presentano profili stradali alterati che fanno partire richieste di chiarimenti da parte degli istruttori;

disegno con indicata superficie e volume del condono: spesso l’istruttore non riesce a capire quale sia l’oggetto del condono e cosa sia richiesto di condonare;

riepilogo: permessi di costruire, concessioni, documentazione del genio civile.

Mettendo a disposizione tutte queste informazioni sarà più rapido per gli Uffici dare la legittimità richiesta; a titolo di esempio l’Arch. Del Roio illustra ai presenti una scheda-tipo sulla legittimità con uno schema delle unità immobiliari di impatto affinché l’istruttore capisca come è suddiviso l’aggregato. L’Amministrazione Comunale fa notare che rientra tra i compiti dei professionisti, come riportato nel testo unico, l’aver recuperato ed esaminato questa documentazione nella fase preparatoria del progetto che dovrà essere asseverato.

L’Ufficio Ricostruzione Privata del Comune ha raccolto una serie di documenti e facsimile di asseverazioni che saranno a breve pubblicati sul sito del Comune nella pagina della modulistica per essere consultabili dai tecnici per compilare e restituire quelli di loro interesse.

RICHIESTE DI INTEGRAZIONI DEL COMUNE E RISPOSTA DEI TECNICI

Obiettivo auspicabile dell’Amministrazione Comunale sarebbe quello che ad ogni richiesta di integrazione della pratica segua una approvazione o rigetto del progetto

Quando si arriva, come sta accadendo, ad avere tempi di istruttoria molto lunghi con numerose richieste di integrazione significa che il progetto potrebbe avere dei problemi e sarebbe meglio ricominciare il percorso. 

Alcune volte gli Uffici del Comune attendono la risposta del tecnico alle richieste di integrazioni per un tempo maggiore di quello previsto dalla normativa, per contro alcune volte le risposte dei tecnici alle richieste di integrazioni sono riscontrate dal Comune con tempi lunghi fino a sei mesi. 

Quando arriva una risposta di integrazione per una pratica viene assicurato che l’Ufficio tecnico per quanto possibile cercherà di esaminarla al più presto per chiudere la pratica relativa, prima di aprire una nuova pratica. Nel caso di pratica presentata quasi priva dei requisiti necessari, il Sindaco ha dato disposizioni affinché la pratica sia restituita per mancanza di requisiti

Gli Uffici Tecnici ora stanno inviando le richieste di integrazioni sia al tecnico che al committente (proprietario o Presidente di Consorzio). Il committente non viene invece informato dal Comune in merito ai tempi di risposta del tecnico alla richiesta di integrazione che ha trasmesso.

Il delegato dell’Ordine Ingegneri di Rieti Ing. Focaroli precisa che i tempi previsti dalla 241 devono essere reciprocamente rispettati dai tecnici e dal Comune di Amatrice. Il Sindaco concorda che i tempi di risposta alle istanze devono essere rispettati, soprattutto dal Comune perché se c’è una perdita economica del contributo, ed i tempi di risposta non sono stati rispettati, sarà il Comune responsabile della perdita economica. 

La situazione integrazioni va al più presto regolarizzata.

RAPPORTO DI FIDUCIA TRA TECNICI E COMMITTENTI

Se un tecnico non fornisce indicazioni sull’andamento della pratica al suo committente, gli Uffici non sono tenuti a dare informazioni al committente, che dovrà quindi rivolgersi direttamente al tecnico, oppurepresentare una formalerichiesta di accesso agli atti presso gli Uffici comunali

In questo ultimo caso verrebbe naturalmente a mancare il rapporto di fiducia tra il committente ed il tecnico, che è tenuto a fornire informazioni sull’andamento della pratica di ricostruzione. Questa mancanza di fiducia può portare da parte del committente ad una risoluzione del contratto col professionista incaricato.

PSR FRAZIONI

Viene chiesto di sapere se il PSR delle Frazioni è approvato o meno, e quale strumento vada utilizzato per preparare i progetti. Nei PSR in particolare si è creata in alcuni casi una certa confusione sulla esistenza o meno di vincolo idrogeologico ed i tecnici si basano sul regio decreto del 29.

Il Sindaco rammenta che il Comune di Amatrice ha sei PSR, quattro per le Frazioni più due per il capoluogo, redatti ognuno da un tecnico diverso,che risultano tra loro slegati; per renderli tra loro omogenei è stato recentemente incaricato della loro revisione l’Arch Francesco Nigro. Riguardo l’applicazione delle norme sul vincolo idrogeologico, il Sindaco assicura che sarà verificato se c’è un errore nel PSR e comunque sarà fatta chiarezza.

SOSTITUZIONE DEL CAPPOTTO CON BLOCCO TRIS

Un tecnico riferisce che questo blocco gli è stato indicato dal Comune come soluzione tecnica per evitare il cappotto esterno. Ritiene che questa soluzione sia di difficile applicazione ai fini antisismici ed evidenzia anche il maggiore costo di realizzazione rispetto al cappotto. Il Sindaco chiarisce che l’uso del blocco tris non è obbligatorio, il suo utilizzo è stato suggerito in alternativa al cappotto perché quest’ultimo nelle parti basse dei vicoli rischia seriamente di essere danneggiato quando passa lo spazzaneve. Viene fortemente suggerito ai tecnici di trovare una soluzione per la parte bassa del fabbricato mediante posa di un rivestimento con materiale resistente per un’altezza di circa 1 o 1,5 metri.

POTERE SOSTITUTIVO

La mancata applicazione del potere sostitutivo del Comune, richiesta da alcuni Presidenti di Consorzio, sta bloccando varie pratiche; alla scadenza del Superbonus il Comune dovrà assumersi delle responsabilità per questo ritardo. Diverse istanze trasmesse tramite PEC non hanno ancora ricevuto risposta dal Comune, e tra queste una trasmessa a marzo per un caso di proprietario irreperibile. 

Il potere sostitutivo, come attualmente disciplinato, necessita di alcune modifiche già rappresentate dal Sindaco al Commissario Castelli, e risulta applicabile solo in caso di irreperibilità della proprietà. Il Sindaco, non conoscendo il motivo della mancata risposta da parte degli Uffici comunali riguardo alle istanze presentate in caso di irreperibilità della proprietà, assicura che qualora verrà chiaramente documentato che un proprietario risulta irreperibile, il Comune si farà carico di applicare il potere sostitutivo attivando con gli Uffici una procedura ed una relativa delibera.

A detta del Sindaco alcune casistiche, come nel caso di contenziosi, non trovano applicabilità ed è difficile che un Commissario individuato sull’Albo dei Commissari si renderà disponibile a risolverli anche perché non è detto che chi si trova in minoranza all’interno di un aggregato si trovi anche dalla parte del torto.

Secondo l’Amministrazione Comunale, se esiste una situazione di litigiosità irrisolta,difficilmente un Presidente di Consorzio potrà risolverla nel ruolo di Commissario sostituendosi a un proprietario dissenziente e reattivo, che mantiene riconosciuti dalla legge diritti inalienabili sulla sua proprietà e potrà portarli a giudizio in sede legale.

Il DL 189 affronta il tema del potere sostitutivo del Comune in caso di proprietari irreperibili,e per applicarlo non sarebbe stato necessario attendere la recente normativa che ha istituito l’Albo dei Commissari e ci sono presidenti di Consorzi che vedono le loro pratiche bloccate in Comune di Amatrice da due anni.

ORDINANZA 107 INTERVENTI CONFORMI E DEROGHE IN ZONA PAESAGGISTICA

Viene chiesto al Capo Settore dell’Ufficio Ricostruzione del Comune di Amatrice come è possibile applicare lo strumento degli interventi conformi per immobili in zona paesaggistica. La 107, a detta dei tecnici presenti, prevede che, se vengono rispettati volumetria e area di sedime, il progetto non deve andare in conferenza di servizi. Gli interventi che si vanno a realizzare sono sempre migliorativi rispetto ad edifici preesistenti con necessità diverse anche nell’uso dei materiali di ricostruzione, e ritengono quindi che alcuni dei loro progetti non dovrebbero andare in Soprintendenza.

L’Arch. Del Roio precisa che se l’intervento è conforme, la richiesta di conferenza viene fatta dal tecnico al momento del caricamento della richiesta di contributo, oppure viene asseverata senza richiesta di conferenza. Quando si fa il progetto facendo degli adeguamenti,spesso si cambiano le falde del tetto e sono pochi gli interventi che vengono ricostruiti così come erano. Nel progetto si tende a fare scelte migliorative ma esiste anche il problema della VINCA regionale necessaria anche per innalzamenti di soli 10/20 centimetri, e con il parere del Comune si va spesso in conferenza di servizi. L’Ufficio Tecnico rileva poi che la Soprintendenza e la Regione Lazio hanno fornito nuove indicazioni ed ora molte cose vengono pesantemente prescritte dalla paesaggistica con pareri che portano a rivedere gran parte del progetto.

Le tolleranze con gli aumenti di volume sono stabilite dalla 107, ma spesso un fabbricato di 3 piani si alza almeno di 1 metro e non ci si trova più sulla linea di gronda della conformità e dentro la sagoma. 

Nelle frazioni è possibile vedere le prime case ricostruite con edifici che stanno uscendo dall’area di sedime, discussioni per altezze e contenziosi, modifiche di strade, e c’è il rischio che in alcune strade le macchine non riescano più a passare. Ci dovrebbe essere una maggiore attenzione da parte dei tecnici nei rilievi, nelle aree di sedime e nelle altezze.

A detta dei tecnici Il rischio di contenziosi è sempre presente, perché il mutare dei luoghi rispetto all’ante sisma, all’occhio del profano, fa credere che qualcuno ha realizzato qualcosa di illegittimo; ma è doveroso da parte del Comune fermare sul nascere eventuali contenziosi che non hanno fondamento. La 107 è una norma che potrebbe agevolare nei tempi la ricostruzione nei casi praticabili. 

L’Amministrazione Comunale precisa che sono stati esaminati progetti con altezze degli edifici maggiorate in modo ingiustificabile con allineamenti dei solai che comportano un innalzamento enorme del fabbricato e questo può causare vari problemi con i vicini di casa. Il cambiamento di una falda del tetto per il flusso delle acque può essere giustificato conforme ma ci sono alcuni tecnici che in modo sbrigativo fanno il progetto più semplice possibile. 

Un tecnico fa presente che in alcuni casi l’allineamento dei solai, viste le accelerazioni sismiche locali, è indispensabile perché solai sfalsati in cemento armato non si possono fare. 

L’Amministrazione Comunale contesta questo approccio, visto che possono essere utilizzati materiali diversi dal cemento o realizzare dei setti tra edifici per ovviare questo problema.

Il costo dell’immobile, per quanto si possa essere bravi a gestire il computo, è condizionato da alcuni errori fatti dalla Regione Lazio che ha portato il costo del cemento armato e del ferro a prezzi altissimi che i tecnici devono applicare per legge secondo prezziario regionale.

SCADENZA SUPERBONUS NEL 2025 – NUOVE MISURE FINANZIAMENTO RICOSTRUZIONE PRIVATA

Dopo ampio dibattito sulla 107 si passa a discutere la problematica relativa alla fine del Superbonus nel 2025 e all’aumento parametrico per la ricostruzione privata promesso dal Commissario ma ancora non definito. Nei territori come quello di Amatrice, dove si sono verificate situazioni particolari, che hanno visto l’assenza di condizioni oggettive per la presentazione dei progetti, il Sindaco ha chiesto al Commissario di prevedere la prosecuzione del Superbonus, considerando che si tratterebbe di un impegno economico abbastanza limitato.

Al termine dei lavori viene deciso di convocare ad Amatrice il Commissario, l’Assessore regionale Rinaldi e l’Onorevole Paolo Trancassini delegato alla ricostruzione del nostro territorio, per la presentazione di un documento unitario con soluzioni tecniche condivise tra Amministrazione Comunale, Tecnici, Presidenti di Consorzio e Comitato Civico 3e36, con lo scopo di ottenere i necessari finanziamenti alla ricostruzione risolvendo la problematica dei possibili accolli in quel ristretto numero di Comuni che come Amatrice, Accumoli e Arquata non hanno potuto di fatto utilizzare le necessarie agevolazioni del Superbonus, e che stentano a ripartire perché hanno subito dal terremoto danni molto maggiori ai loro centri abitati rispetto ad altri comuni del cratere, come già riconosciuto dall’Ordinanza Commissariale n. 101 del 30 aprile 2020 (Individuazione dei Comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici del 2016 ai sensi dell’art. 3 bis del decreto legge 123 del 2016).

Comitato Civico 3e36